Ha risposto alle nostre domande Robert Cheaib,
nel suo sito, Briciole di Teologia, si presenta così: “sono laico, sposato e padre di tre figli. Sono convinto che il nucleo fondante della vita cristiana è il rapporto "cor ad cor" con il Signore. Anche se sono sposato, credo fermamente nel "monachesimo del cuore". Ogni cristiano è chiamato ad essere "contemplattivo". Vado dove chiama il Signore ad annunciare l'urgenza di una riforma cristiana che parte dal recupero dell'interiorità, convinto con K. Rahner che il cristiano di domani (oggi ormai) o sarà mistico o non ci sarà più. In poche parole, tengo ritiri, conferenze, incontri per giovani e adulti su tematiche vitali della fede cristiana. In modo particolare tratto temi riguardanti la vita di preghiera, il discernimento, l'iniziazione alla fede cristiana per principianti e "lontani", dialogo con gli atei e la cultura... Sull'altro versante, mi occupo di teologia dell'amore, questioni di vita di coppia su diversi livelli: aspirazione comune alla felicità e all'amore, differenza uomo-donna in ambito emotivo, comportamentale, sessuale e la dimensione spirituale della vita di coppia.” Quando sente l’urgenza interiore si dedica, con successo, anche alla scrittura, oltre ad essere professore di Teologia in quattro Università.
1) Quali sono 3 ingredienti importanti della tua vita cristiana?
Ascolto, discernimento e speranza. Sono tre dimensioni che per me riassumono l'innesto del cristiano tra tempo ed eternità. L'ascolto mi inserisce nell'Eterno di Dio che mi precede. Ascoltare la Parola e accogliere la Parola eucaristica, riconoscere e riconoscermi in Colui che mi ha amato per primo. Discernere è la pazienza e la sapienza di distinguere l'Essenziale nel visibile, lo Spirito nella carne... insomma, sa proprio di Incarnazione, di presenza al Presente. Speranza è sapere che l'Amato è al di là di tutte le mie imprese e attese. E grazie a Dio, Dio è più grande delle mie piccolezze e delle mie grandezze.
2) Come vivi i momenti, più o meno lunghi, di "buio spirituale"?
Prima di tutto mi faccio un esame di coscienza per escludere che sia buio autoprocurato... Poi, faccio memoria; non prendo scelte importanti in momenti di crisi (saggio consiglio ignaziano); ascolto gli eventi e la Parola; paziento e cerco soprattutto di dimenticarmi di me stesso e del mio sentire facendo qualcosa di bello/buono, dandomi a qualcun'altro... La cosa bella è che a volte le opere più feconde sono nate nei momenti più bui. Questo mi convince che l'opera è Sua, sempre Sua.
3) Se dovessi descrivere la Fede con i 5 sensi...un rumore, un sapore, un odore, un oggetto, un'azione, quali sarebbero?
Un rumore: la risata spontanea di un bambino. è l'azione/reazione spontanea di chi si scopre amato a prescindere.
Un sapore: il pezzo di pane che spezza un digiuno. Quel sapore così essenziale e così abituale che riscopri ogni qualvolta che si eclissa e che te ne sei privato.
Un odore: la fragranza appetitosa del limone fresco che ti schizza mentre lo tagli (una specie di sorpresi dalla gioia).
Un oggetto: una macchina fotografica... ottimo strumento per imparare a vedere, a "scrivere con la luce", a fare attenzione al dettaglio e alle cose piccole (fissazione evangelica!), e passare dal vedere al contemplare e al lodare.
Un’azione: fermarsi... mi viene, nel mezzo del burnout lavorativo e produttivo che viviamo un versetto del Salmo: "Fermatevi e riconoscete che io sono Dio"
4) Ci consigli una buona lettura e/o un film e/o una canzone e/o un sito, ecc...
Libri: Le lettere di Berlicche di C.S. Lewis
Film: (c'è l'imbarazzo della scelta)... ma mi è venuto subito in mente Gran Torino ...una bella e delicata parabola di redenzione e di "cristificazione".
5) Se ti dico "SeminaLà" cosa ti viene in mente?
Mi viene in mente la necessità di investire e di lanciarsi, donarsi e compromettersi perché Dio fa miracoli, ma non ama fare il One man show (one God show, in questo caso), vuole le nostre umili pagnotte per nutrire il popolo... Siamo il pane su cui pronuncia le parole della transustanziazione!