In
quel momento si avvicinarono a Gesù alcuni farisei a dirgli: «Parti e vattene
via di qui, perché Erode ti vuole uccidere».
Egli
rispose loro: «Andate a dire a quella volpe: “Ecco, io scaccio demòni e compio
guarigioni oggi e domani; e il terzo giorno la mia opera è compiuta. Però è
necessario che oggi, domani e il giorno seguente io prosegua nel cammino,
perché non è possibile che un profeta muoia fuori di Gerusalemme”.
Gerusalemme,
Gerusalemme, tu che uccidi i profeti e lapidi quelli che sono stati mandati a
te: quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli, come una chioccia i suoi
pulcini sotto le ali, e voi non avete voluto! Ecco, la vostra casa è
abbandonata a voi! Vi dico infatti che non mi vedrete, finché verrà il tempo in
cui direte: “Benedetto colui che viene nel nome del Signore!”».
Ef
6,10-20 Sal 143 Lc 13,31-35
«Non
siamo convertiti finché non capiamo quanto il Signore ci ama... Finché non
siamo fulminati dall'amore di Dio». Queste parole di padre Gasparino ci mettono
nell'ottica giusta per gustare l'eloquente e tenera immagine che Gesù ci
presenta della cura materna del Padre che come una gallina raccoglie i pulcini
sotto le sue ali. Il vangelo è la presenza di Dio che viene a sorprendere e a
sospendere le nostre solitudini.