In
quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Quando
vedrete Gerusalemme circondata da eserciti, allora sappiate che la sua
devastazione è vicina. Allora coloro che si trovano nella Giudea fuggano verso
i monti, coloro che sono dentro la città se ne allontanino, e quelli che stanno
in campagna non tornino in città ; quelli infatti saranno giorni di vendetta,
affinché tutto ciò che è stato scritto si compia. In quei giorni guai alle
donne che sono incinte e a quelle che allattano, perché vi sarà grande calamitÃ
nel paese e ira contro questo popolo. Cadranno a fil di spada e saranno
condotti prigionieri in tutte le nazioni; Gerusalemme sarà calpestata dai
pagani finché i tempi dei pagani non siano compiuti.
Vi saranno segni nel sole, nella luna
e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del
mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno per la paura e per l'attesa di
ciò che dovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno
sconvolte. Allora vedranno il Figlio dell'uomo venire su una nube con grande
potenza e gloria. Quando cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi e
alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina».
Ap 18,1-2.21-23; 19,1-3.9 Sal 99
Lc 21,20-28
Se il mondo finirà con noi o dopo di noi non lo
sappiamo. Ma sappiamo da Gesù che ci sono due atteggiamenti con cui vivere la
vita e la sua fine: l'atteggiamento di chi non ha nessuno a cui votare il cuore
e che muore dalla paura di quello che potrà accadere; o l'atteggiamento di chi
è consumato dall'attesa di un volto, quello dell'Amato. Come vivremo quel
momento dipende da come viviamo questo.