In
quel tempo, Gesù diceva ai suoi discepoli una parabola sulla necessità di
pregare sempre, senza stancarsi mai:
«In
una città viveva un giudice, che non temeva Dio né aveva riguardo per alcuno.
In quella città c’era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: “Fammi
giustizia contro il mio avversario”.
Per
un po’ di tempo egli non volle; ma poi disse tra sé: “Anche se non temo Dio e
non ho riguardo per alcuno, dato che questa vedova mi dà tanto fastidio, le
farò giustizia perché non venga continuamente a importunarmi”».
E
il Signore soggiunse: «Ascoltate ciò che dice il giudice disonesto. E Dio non
farà forse giustizia ai suoi eletti, che gridano giorno e notte verso di lui?
Li farà forse aspettare a lungo? Io vi dico che farà loro giustizia
prontamente. Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla
terra?».
3Gv
1,5-8 Sal 111 Lc 18,1-8
Abbiamo
molto da imparare dalla vedova, come abbiamo molto da imparare dai bambini. Nel
caso dei bimbi, l’insistenza nasce da almeno tre fattori importanti: i bambini
sanno che hanno presa sul cuore di papà e mamma; i bambini conoscono bene che a
certe cose da soli non ci arrivano. A questi due fattori, Gesù aggiunge una reductio
ad absurdum: se un giudice disonesto e menefreghista ascolta una povera
vedova per sfinimento, quanto più il Padre, Colui che ci ha dato il Figlio, non
ci darà ogni cosa in lui. «Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la
fede sulla terra?».