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inevitabile che vengano scandali, ma guai a colui a causa del quale vengono. È
meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel
mare, piuttosto che scandalizzare uno di questi piccoli. State attenti a voi
stessi!
Se
il tuo fratello commetterà una colpa, rimproveralo; ma se si pentirà ,
perdonagli. E se commetterà una colpa sette volte al giorno contro di te e
sette volte ritornerà a te dicendo: “Sono pentito”, tu gli perdonerai».
Gli
apostoli dissero al Signore: «Accresci in noi la fede!». Il Signore rispose:
«Se aveste fede quanto un granello di senape, potreste dire a questo gelso:
“Srà dicati e vai a piantarti nel mare”, ed esso vi obbedirebbe».
Tt 1,1-9 Sal
23 Lc 17,1-6
Questo
vangelo è un tipico esempio di come Dio sappia coniugare giustizia e
misericordia. Giustizia perché sa chiamare le cose con il loro nome. Il male,
Dio lo riconosce e lo rifiuta. Altrimenti ne sarebbe complice. Ma Colui che ci
invita a perdonare sette volte al fratello pentito, è il primo a perdonarci
settanta volte sette i peccati che riconosciamo e rifiutiamo. Questa qualità di
non soffocare la giustizia in una misericordia ingiusta e di non affogare la
misericordia in una giustizia giustiziera è un'arte divina che dobbiamo
chiedere sempre al Signore. Ti prego Signore donami questa grazia, figlia della
fede, affinché possa non solo riconoscere il male nella mia vita e in quella
dei fratelli, ma di avere il dono di estirparlo dalla radice e di gettarlo nel
mare della tua misericordia.