In
quel tempo, Gesù disse:
«Chi
di voi, se ha un servo ad arare o a pascolare il gregge, gli dirà , quando
rientra dal campo: “Vieni subito e mettiti a tavola”? Non gli dirà piuttosto:
“Prepara da mangiare, strìngiti le vesti ai fianchi e sérvimi, finché avrò
mangiato e bevuto, e dopo mangerai e berrai tu”? Avrà forse gratitudine verso
quel servo, perché ha eseguito gli ordini ricevuti?
Così
anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite:
“Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare”».
Tt
2,1-8.11-14 Sal 36 Lc 17,7-10
Sono
servo inutile perché quello che faccio per Te giova a me per primo. E che
paradosso: più ci diamo a te, più ci ritroviamo. Più ci mettiamo al tuo
servizio, più sperimentiamo la dignità di figli. E quando non riempiamo la
bocca con il nostro operato, cadono i presunti meriti e ci sorprendiamo con la
voce tua che proclama la nostra figliolanza.