In
quel tempo, mentre camminava lungo il mare di Galilea, Gesù vide due fratelli,
Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello, che gettavano le reti in mare;
erano infatti pescatori. E disse loro: «Venite dietro a me, vi farò pescatori
di uomini». Ed essi subito lasciarono le reti e lo seguirono.
Andando oltre, vide altri due
fratelli, Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello, che nella barca,
insieme a Zebedèo loro padre, riparavano le loro reti, e li chiamò. Ed essi
subito lasciarono la barca e il loro padre e lo seguirono.
Rm 10,9-18 Sal 18
Mt 4,18-22
Grazie perché chiamandoci tu non ci cambi, non ci
spersonalizzi, ma ci trasformi in noi stessi per trasformarci in te. Prendi il nostro carbone opaco e
lo trasformi in diamante splendente e trasparente che fa intravvedere il tuo
volto. Prendi il nostro bruco strisciante e lo trasformi in una farfalla che
vola verso la luce. La festa di Andrea ricorda l’apostolo, ma ricorda ognuno di
noi, apostolo, ovvero, inviato nella propria vita per annunciare le grandi
opere del Signore. Mi ha amato, mi ha chiamato per nome, sono amato dunque
esisto.