In quel
tempo, mentre alcuni parlavano del tempio, che era ornato di belle pietre e di
doni votivi, Gesù disse: «Verranno giorni nei quali, di quello che vedete, non
sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta».
Gli
domandarono: «Maestro, quando dunque accadranno queste cose e quale sarà il
segno, quando esse staranno per accadere?». Rispose: «Badate di non lasciarvi
ingannare. Molti infatti verranno nel mio nome dicendo: “Sono io”, e: “Il tempo
è vicino”. Non andate dietro a loro! Quando sentirete di guerre e di
rivoluzioni, non vi terrorizzate, perché prima devono avvenire queste cose, ma
non è subito la fine».
Poi
diceva loro: «Si solleverà nazione contro nazione e regno contro regno, e vi
saranno in diversi luoghi terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche
fatti terrificanti e segni grandiosi dal cielo.
Ap
14,14-19 Sal 95 Lc 21,5-11
A chi si lascia incantare dalle pietre dei templi, Gesù
ricorda che sono pietra. Il suo parlare della fine dei templi, però, non lo
connette strettamente alla fine dei tempi. Il suo interesse di fondo è quello
di risvegliare l'attenzione all'importanza del tempo donatoci per convertirci,
per entrare nel tempo di Dio che è l'eternità. Il suo obiettivo è risvegliarci
alla grande realtà: noi siamo il tempio del Dio vivente. Noi siamo le pietre
vive che costituiscono il tempio e il corpo di Cristo. Questo è un grande
motivo di meraviglia. Questo tempio va custodito vivo e con le pietre unite.