In
quel tempo, Gesù disse:
«Venite a me, voi tutti che siete
stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e
imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la
vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».
Is 40,25-31 Sal 102
Mt 11,28-30
Che c’entra il giogo con il riposo? Sembra un controsenso.
Quando si vuole riposare, si cerca di non avere pesi o impegni. Eppure, un
riposo senza orientamento, senza una spalla su cui poggiare la testa, senza una
creatività a cui le membra si preparano non sa di riposo, ma di vuoto. Il giogo
dolce di Cristo è incontro, è comunione… è anche nuzialità. Si diventa, in un
certo senso, “coniugi” di Cristo. Portare il suo giogo è vivere la vita e la
fede in prospettiva. È sapere che siamo creati per l’Amato e il nostro cuore
riposa realmente solo in Lui.