Un giorno Gesù stava insegnando. Sedevano là anche dei farisei e maestri della Legge, venuti da ogni villaggio della Galilea e della Giudea, e da Gerusalemme. E la potenza del Signore gli faceva operare guarigioni.
Ed
ecco, alcuni uomini, portando su un letto un uomo che era paralizzato,
cercavano di farlo entrare e di metterlo davanti a lui. Non trovando da quale
parte farlo entrare a causa della folla, salirono sul tetto e, attraverso le
tegole, lo calarono con il lettuccio davanti a Gesù nel mezzo della stanza.
Vedendo
la loro fede, disse: «Uomo, ti sono perdonati i tuoi peccati». Gli scribi e i
farisei cominciarono a discutere, dicendo: «Chi è costui che dice bestemmie?
Chi può perdonare i peccati, se non Dio soltanto?».
Ma
Gesù, conosciuti i loro ragionamenti, rispose: «Perché pensate così nel vostro
cuore? Che cosa è più facile: dire “Ti sono perdonati i tuoi peccati”, oppure
dire “Àlzati e cammina”? Ora, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il
potere sulla terra di perdonare i peccati, dico a te – disse al paralitico –:
àlzati, prendi il tuo lettuccio e torna a casa tua». Subito egli si alzò
davanti a loro, prese il lettuccio su cui era disteso e andò a casa sua,
glorificando Dio.
Tutti furono colti da stupore e
davano gloria a Dio; pieni di timore dicevano: «Oggi abbiamo visto cose
prodigiose».
Is 35,1-10 Sal 84
Lc 5,17-26
«Se non puoi parlare del Signore al tuo amico, parla al Signore del tuo amico». Questo insegnamento di Bonhoeffer si rispecchia metaforicamente in questo vangelo. Quando una persona cara non può (e non vuole) fare i passi verso il Signore, possiamo portarla sul letto dell'intercessione e dell'affetto audace che scoperchia il tetto della dimora di Dio, squarcia il cielo e fa piovere le grazie sulla terra. Nella logica di Dio, osare non è solo permesso. In qualche senso è desiderato da Dio stesso perché è il primo a voler donare tutto e a donare se stesso.