In quel tempo, Gesù, giunto
nella regione di Cesarèa di Filippo, domandò ai suoi discepoli: «La gente, chi
dice che sia il Figlio dell’uomo?». Risposero: «Alcuni dicono Giovanni il
Battista, altri Elìa, altri Geremìa o qualcuno dei profeti».
Disse loro: «Ma voi, chi dite
che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio
vivente».
E Gesù
gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te
lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io a te dico: tu sei
Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi
non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò
che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai
sulla terra sarà sciolto nei cieli».
1Pt
5,1-4 Sal 22 Mt 16,13-19
È importante
riconoscere Cristo, ma è ancora più importante accogliere il suo
riconoscimento. Nel vangelo della confessione di Pietro, infatti, non c’è solo Simone
che riconosce Gesù come il Cristo di Dio. C’è un riconoscimento di gran lunga
più importante: Gesù che riconosce nel pescatore di Galilea la roccia su cui
costruire la sua Chiesa. E finché nella mia vita non faccio spazio al
riconoscimento di Cristo, la mia fede si baserà sulle sabbie mobili delle mie
virtù e dei miei vizi. Il giorno in cui mi riconoscerò solo nelle parole di
bene che Gesù pronuncia sulla mia esistenza, sarò una pietra viva benedetta
nella Famiglia costruita sulla “Roccia”.Vuoi seguirci sul tuo smartphone? adesso hai due modi: ricevere tutti gli articoli sul canale briciole; oppure ricevere solo il commento alla parola sul canale #pregolaParola