Che senso ha l’ascensione di
Cristo sapendo che non è un semplice salire al piano di sopra? L’ascensione ci
dice che Cristo è con noi fino alla fine dei tempi, ma noi possiamo stare con
lui se il nostro cuore, la chiave interpretativa della nostra esistenza e la
nostra speranza è pretesa verso dove è Cristo ora. Questo non è lirismo. È il
punto su cui si regge o crolla la fede cristiana perché, sì, per certi aspetti
la fede cristiana può essere una bella filosofia di vita che puoi adottare a
prescindere dalla fede retta in Cristo. Ma ci sono aspetti che puoi riconoscere
e nelle quali puoi riconoscerti soltanto se fai l’atto di fede, se riconosci
che la spiegazione di questa vita non si esaurisce in questa vita. Tante cose
della nostra esistenza – soprattutto le contraddizioni, le sofferenze e le
ingiustizie subite – rimarranno un interrogativo che non troverà risposta
finché non si accoglie la prospettiva di Cristo che ora siede alla destra del
Padre.
Mt 28,16-20
In quel tempo, gli undici
discepoli andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro indicato.
Quando lo videro, si prostrarono.
Essi però dubitarono. Gesù si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni
potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli,
battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando
loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti
i giorni, fino alla fine del mondo».
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