Qualche padre della Chiesa ha
paragonato la Trinità a una danza. E questo vangelo è tra le "muse"
ispiratrici per questo paragone. Nella danza (pensiamo a una danza circolare) i
danzatori sono una realtà unica, le loro personalità si incontrano in un unico
volere, un'unica bellezza. Ognuno cede il posto all'altro e ognuno accoglie il
suo posto dall'altro. Questa vita trinitaria ci sollecita e ci invita alla sua
gioia. È un richiamo agli sposi, agli amici, ai fratelli, ai co-parrocchiani...
Vedendo e vivendo Gesù così, vediamo il Padre.
Gv 14, 7-14
In quel tempo, disse Gesù ai
suoi discepoli: «Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da
ora lo conoscete e lo avete veduto».
Gli disse Filippo: «Signore,
mostraci il Padre e ci basta».
Gli rispose Gesù: «Da tanto
tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha
visto il Padre. Come puoi tu dire: “Mostraci il Padre”? Non credi che io sono
nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me
stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere. Credete a me: io
sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse.
In verità, in verità io vi
dico: chi crede in me, anch'egli compirà le opere che io compio e ne compirà di
più grandi di queste, perché io vado al Padre. E qualunque cosa chiederete nel
mio nome, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio. Se mi chiederete
qualche cosa nel mio nome, io la farò.Vuoi seguirci sul tuo smartphone? Puoi ricevere ricevere tutti gli articoli sul canale briciole