Premetto che scrivere la recensione di un libro di un professore di teologia è una cosa che mi mette un po' in apprensione. Il libro però merita certamente di essere consigliato. Come anche il precedente che ho letto dello stesso autore, "Un Dio umano: primi passi nella fede", Robert Cheaib tratta temi importantissimi per chi voglia avere una idea cristiana di Dio. In questo libro, sulla pista dell'esperienza di Mosè, l'autore ci guida in un percorso di approfondimento su temi quali l'assenza di Dio, il suo presunto disinteressarsi dell'uomo, il rapporto tra l'azione di Dio nella nostra storia personale e la nostra azione stessa, temi di strettissima attualità. E come è nello stile di Cheaib, ciò viene fatto in uno stile colloquiale ma rigoroso, che unisce citazioni di padri della Chiesa a commentatori contemporanei: uno stile vivo e mai noioso. Insomma: un libro che non può mancare nella formazione personale di un cristiano impegnato, perché l'unico modo di conoscere l'uomo è conoscere il divino che è in noi. E mi piace concludere con la citazione di un brano tratto dall'ultimo capitolo:


La buona notizia della fede è una cattiva notizia per l'uomo che non vuole impegnarsi, per l'uomo che vive la spiritualità sulle macerie dell'umano delegando le proprie responsabilità al cielo. Dio ci dona la sua stessa vita per vivere di lui su questa terra realizzando la nostra umanità divinizzandoci, in vista della piena comunione con lui in cielo.
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