Il 21 gennaio 2017, parlando all'inaugurazione dell'anno
giudiziario del Tribunale della Rota Romana, papa Francesco affermò la
necessità di un nuovo catecumenato in preparazione al matrimonio e invitò a
esercitare seriamente questa iniziazione con l'auspicio di impedire «il
moltiplicarsi di celebrazioni matrimoniali nulle o inconsistenti». Un mese più
tardi, parlando ai parroci, il papa ribadì lo stesso concetto invitando i
parroci ad essere fautori di «un vero catecumenato dei futuri nubendi».
Il testo di Walter Ruspi, Prepararsi al matrimonio.Orientamenti e proposte per il catecumenato delle coppie traccia delle linee
per un approfondimento teologico sul catecumenato delle coppie partendo dai due
sinodi sulla famiglia del 2014 e 2015 e tornando indietro per ricostruire le
varie proposte della chiesa italiana ma anche dei pastoralisti sul tema.
A mo' d'esempio, l'Instrumentum laboris del Sinodo
del 2014 sottolinea il miglioramento avvenuto negli ultimi anni passando dal concepire
la preparazione al matrimonio come «corso» a «percorso», coinvolgendo insieme
sacerdoti e sposi. Il n. 53 continua: «Si rileva che in questi ultimi anni i
contenuti dei programmi hanno subito un sostanziale cambiamento: da un servizio
orientato al solo sacramento, si è passati ad un primo annuncio della fede».
Con il Sinodo e con l’esortazione Amoris laetitia si
evidenzia l’esigenza di uscire da un accompagnamento intellettuale e
dottrinale, o puramente funzionale al sacramento, per riscoprire la fede come
annuncio che qualifica tutta la vita e come incontro con Cristo.
L’esigenza di una coscienza più chiara e più corretta del
matrimonio viene sottolineata nella Relatio post discenptationem
presentata dal card. Erdö dove, nella terza parte, viene sottolineato che «il
matrimonio cristiano non può essere considerato solo come una tradizione
culturale o una esigenza sociale, ma deve essere una decisione vocazionale
assunta con adeguata preparazione in un itinerario di fede, con un
discernimento maturo. Non si tratta di porre difficoltà e complicare i cicli di
formazione, ma di andare in profondità e non accontentarsi di incontri teorici
o orientamenti generali».
Tra le figure teologiche e pastorali considerate da Ruspi
abbiamo B. Häring, T. Goffi, F. Sottocornola, P. Scabini, G. Fregni, L.
Brandolini, E. Franchini e C. Rocchetta. In modi diversi, questi autori portano
alla coscienza ecclesiale l’esigenza di un itinerario catecumenale di
preparazione al sacramento del matrimonio quale esigenza dell’attuale
situazione pastorale. Il fine dell’iniziazione catecumenale trascende quello
del rito perché l’itinerario di preparazione al matrimonio non finisce con il
rito in chiesa ma va oltre verso l’invio e la mistagogia.
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