Il regno di Dio non è qualcosa, ma qualcuno. È la persona di Cristo che si dona all'uomo, a ogni uomo. E perché questo regno non è pienamente manifesto? Non perché non si è donato. Gesù, infatti, si è donato fino alla fine. Si è donato, ma è stato rifiutato e continua ad essere rifiutato. «Il regno di Dio è in mezzo a voi». Il testo greco dice di più: «Il regno di Dio è dentro di voi (entós ùmõn)». È a partire da un sì nuziale detto nella nostra interiorità e nella nostra concretezza al sì di Dio in Cristo che il regno di Dio si vela o si rivela in questa storia. Che la sua piena manifestazione alla venuta gloriosa di Cristo ci trovi già raggianti di lui.
(Lc 17,20-25)
I farisei gli domandarono: «Quando verrà il regno di Dio?». Egli rispose loro: «Il regno di Dio non viene in modo da attirare l'attenzione, e nessuno dirà: «Eccolo qui», oppure: «Eccolo là». Perché, ecco, il regno di Dio è in mezzo a voi!». Disse poi ai discepoli: «Verranno giorni in cui desidererete vedere anche uno solo dei giorni del Figlio dell'uomo, ma non lo vedrete. Vi diranno: «Eccolo là», oppure: «Eccolo qui»; non andateci, non seguiteli. Perché come la folgore, guizzando, brilla da un capo all'altro del cielo, così sarà il Figlio dell'uomo nel suo giorno. Ma prima è necessario che egli soffra molto e venga rifiutato da questa generazione.
Robert Cheaib
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