«Quando fu completata l’opera della creazione, il settimo giorno si presentò davanti al Santo e disse: Signore del mondo, a ciascuno degli altri giorni hai dato una compagna, solo io non l’ho. Gli rispose il Santo: l’assemblea d’Israele sarà la tua compagna» (Berishit Rabbah 11,8).
Il sabato costituisce per il popolo di Israele uno dei punti focali della sua esistenza. Abraham Joshua Heschel nella sua opera Il Sabato osserva come il sabato sia la prima cosa che Dio santifica. In un mondo preso dalla frenesia, schiacciato dalla bramosia della produzione, ossessionato dalla voglia di possesso, il sabato esce dalla trama “privata” di Israele e si propone come compagno per ogni popolo e per ogni persona.
A comprendere il senso dello Shabbat, ci viene incontro il volume Un momento dieternità. Il sabato nella tradizione ebraica di Benjamin Gross.
Guardando il dato biblico, Gross evidenzia come esso sia, «ogni settimana, memoriale della creazione e nello stesso tempo dell’esodo dall’Egitto, e proprio per questo è la chiave di volta dell’architettura ebraica del tempo: ricordo dell’origine del cosmo e ricordo dell’inizio dell’era storica». In una parola, il sabato abbraccio il tempo profano e il tempo sacro. È una sosta che consacra tutti i tempi.



Il senso pratico del sabato consiste nell’acquisire il dominio sul tempo e «nell’introduzione dell’attività umana in una dimensione di libertà e di alterità, che salva dall’alienazione sociale ed economica e permette di rigenerarsi alle sorgenti dell’essere».
Da qui l’a. sottolinea che il senso del sabato non riguardo solo il popolo ebraico, ma l’umanità intera. Il sabato pone infatti la domanda che riguarda tutti: «Che cosa fa l’umanità dell’uomo e qual è la sua vocazione nella totalità della storia?».


Momento di eternità
Momento di eternità
Benjamin Gross
Abbiamo accennato che la declinazione del sabato va all’inizio, alla creazione; all’esodo, quindi, alla storia. Ma oltre a queste dimensioni note, e tra le altre interessanti che l’a. presenta, ha soffermato la mia attenzione la declinazione «Shabbat e genitorialità». L’a. fa notare come nelle “Dieci parole” l’onore dovuto ai genitori è preceduto dall’osservanza del sabato, mentre nel Levitico si parla del timore reverenziale che precede lo shabbat. Il Talmud trae da questo legame «un obbligo pratico».
Qual è il senso di questo legame? Da un lato, la trasmissione del rispetto del sabato è legata all’educazione generazionale. Da un altro lato, vivere il sabato non è possibile nell’individualismo radicalmente separato da ogni appartenenza. 
Nella concretezza, lo shabbat mira al rafforzamento dell’unità del focolare, della pace della casa, della gioia di un’unità ritrovata e il focolare permette di custodire lo shabbat. Ciò che manca alle famiglie non sono le cose, non sono gli spazi, ma il tempo. Manca lo shabbat.

«Il rispetto dello shabbat e il rispetto dovuto ai genitori assicurano così, nella continuità delle generazioni, la realizzazione di un progetto per l’umanità, caratterizzato dal sigillo dell’eternità. Essi sono l’espressione più significativa della lotta dell’ebraismo di ogni tempo contro l’idolatria, l’idolatria della divinizzazione del mondo (un mondo senza shabbat) e l’idolatria della divinizzazione dell’uomo (un uomo senza genitori)». 

Robert Cheaib
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