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La bellezza. Che termine evocativo. Già il suo suono è presagio di bene e di verità. Ed è proprio dalla bellezza che potrebbe iniziare il nostro viaggio nel discernimento. “La nostra parola iniziale si chiama bellezza” scriveva il teologo H.U. von Balthasar. Chi, al suo nome, increspa al sorriso le labbra, giudicandola come il ninnolo esotico di un passato borghese, di costui si può essere sicuri che – segretamente o apertamente – non è più capace di pregare e, presto, nemmeno di amare”. In altre parole, chi non riesce più a meravigliarsi davanti alla bellezza è come se avesse il cuore inaridito. La meraviglia si fa preghiera, inchino alla perfezione.
S. Agostino scrive che la Bibbia ci permette di comprendere il senso perduto del mondo e della natura, e la natura è il primo libro. Non si tratta di panteismo, ma di una vera e propria teologia del creato, non divinità ma Parola di Dio.
Quante volte ci capita di sentirci smarriti, di non riuscire più ad avere nitida nel nostro cuore la fede, a credere ancora ad un mistero. Non siamo soli e non siamo i soli. Tutti, anche se segretamente, attraversiamo questa fase, anche più volte e ripetutamente e quasi si crea un vero e proprio accanimento nell’intravedere un segno, nell’assistere ad un miracolo per ri-tornare a credere. Strano a dirsi, ma il Libro della Sapienza ci avverte che occorre molto meno: “Dalla grandezza e bellezza delle creature, si contempla il loro creatore”. Ed ancora, il Salmo 19:
I cieli narrano la gloria di Dio e l’opera delle mani annuncia il suo firmamento. Il giorno al giorno ne trasmette notizia e la notte alla notte ne dà comunicazione”.
Ma cos’è la bellezza? Secondo gli antichi Greci era l’insieme di tre ingredienti, la simmetria, la porzione e l’armonia e Pitagora studiando la relazione tra numeri e suoni si rese conto che gli stessi rapporti che avevano gli intervalli musicali, spiegavano anche la bellezza degli edifici, del corpo umano e persino del cosmo. A Platone fu chiesto “Cosa fa Dio?”. E lui rispose: “Applica le regole della geometria all’universo!”. Tutto questo ci riporta ad un’idea di bellezza legata all’ordine e all’armonia. Il caos non può essere bellezza, perché non svela la verità.
“Bellezza è verità e verità è bellezza. Questo solo sapete sulla Terra ed è quanto basta” scriveva il poeta inglese John Keats.
L’uomo ha da sempre cercato di comprendere il perché della bellezza, il suo segreto e il suo mistero, oserei quasi dire di riassumerla in una formula matematica ed infatti il tedesco Kepler ha coniato l’espressione “proporzione di Dio”, per spiegare il piacere divino che l’occhio umano prova nell’osservare una particolare proporzione, scoperta già dagli antichi Greci ed impiegata in tutti i campi del sapere, dalla matematica alle arti. Una proporzione che si rintraccia ovunque nel creato, dai fiori di qualche centimetro alle grandi galassie cosmiche.
Cosa significa tutto questo? Innanzitutto che l’uomo, affascinato dalla bellezza di ciò che lo circonda, ha da sempre cercato di rintracciarne l’origine e così si è fatto ricercatore di bellezza. Una bellezza che, come dice il teologo Balthasar, si è trasformata in gloria con Gesù Cristo, che ha incarnato perfettamente “la luce interiore e la forma esteriore” mostrandoci la bellezza di Dio, una bellezza insieme misteriosa, trasformante, differente rispetto all’umana scala di valutazione della bellezza stessa.
Quando Dio ci sembra lontano, basta guardarsi intorno, tutto parla di Lui. Occorre lasciarsi colpire e scolpire dalla sua bellezza posta in ogni cosa ed in particolare nella sua Parola. Ma è nel racconto della creazione che compiamo una grandissima scoperta e non possiamo che sentirci amati e prediletti. Dopo aver creato ogni cosa Dio vedeva che “era cosa buona”, ma solo dopo aver creato l’uomo vide che “era cosa molto buona”. Noi siamo il suo “molto” sin dalle origini.
Il creato parla di Lui così come noi parliamo di Lui.
Gli scienziati ci dicono che se ogni giorno ci esponessimo a qualcosa di bello ne trarremmo giovamento, che occorre nutrire il nostro cervello con la bellezza. Dio con la Rivelazione di suo Figlio ci ha fatto un doppio regalo: non nutre solo la mente ma anche il nostro cuore e così tutto il nostro essere.

“Come l’amore cresce dentro di te, così cresce la bellezza.

Perché l’amore è la bellezza dell’anima”. (S. Agostino)

Robert Cheaib
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Image by David Mark from Pixabay