«Uno della Trinità ha sofferto per noi».queste parole impegnative non sono l'espressione di un teologo poetico ed entusiasta, ma di un Concilio ecumenico che raccoglie l'essenza della riflessione biblica e di una Chiesa in a mino che sosta davanti alla passione del Signore e vede come il Dio biblico sta stretto nelle categorie “apatiche” dei filosofi (apatico significa non sentire dolore o passioni). Ma non è imperfetto un Dio che soffre? Chi soffre per mancanze oprie, certo. Ma chi soffre per amore non solo non è imperfetto, ma è perfetto nell'amore. E il nostro Signore ama fino alla fine, fino all'estremo, fino alla morte. Anzi, come andremo contemplando, fino alla risurrezione.
Robert Cheaib
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