Cosa intende Gesù quando parla di “ricco”. Non fa riferimento necessariamente a chi ha. C'è infatti chi possiede, ma come se non possedesse perché non è posseduto e non è ossessionato dei propri averi. E c'è chi non ha, ma il suo cuore è totalmente dominato dalla cosa che non possiede. Il ricco di cui parla Gesù è la persona che è schiava dei propri averi o delle proprie brame, la persona che ha messo nelle cose la propria vita, il proprio cuore, il senso della propria esistenza. Non importa se le cose sono possedute o solo desiderate. È il rapporto con esse che conta. E perché mai la crociata di Gesù contro questa concezione di ricchezza? Perché è una illusione. La nostra vita non viene da ciò che abbiamo, ma da ciò che siamo, dalle nostre relazioni, da ciò che diamo... E chi è posseduto dalle cose non ha un cuore da dare a Dio. Beato chi ha spazio nel cuore per la dimora dell'Amato.
#pregolaParola
(Mt 19,23-30)
Gesù allora disse ai suoi discepoli: «In verità io vi dico: difficilmente un ricco entrerà nel regno dei cieli. Ve lo ripeto: è più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio». A queste parole i discepoli rimasero molto stupiti e dicevano: «Allora, chi può essere salvato?». Gesù li guardò e disse: «Questo è impossibile agli uomini, ma a Dio tutto è possibile». Allora Pietro gli rispose: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito; che cosa dunque ne avremo?». E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: voi che mi avete seguito, quando il Figlio dell'uomo sarà seduto sul trono della sua gloria, alla rigenerazione del mondo, siederete anche voi su dodici troni a giudicare le dodici tribù d'Israele. Chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna. Molti dei primi saranno ultimi e molti degli ultimi saranno primi.
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