Con questo freddo che apre la stagione
invernale è proprio bello starsene al caldo sotto le coperte, lasciarsi
coccolare dal tepore di casa, permettere alle mani di scaldarsi con una tazza
di latte e caffè. Ma è altrettanto bello, anche se a primo impatto può sembrare
più faticoso, affrontare quel freddo lì fuori, con gli occhi bene aperti, certi
del calore custodito nel proprio cuore.
Siamo in un periodo liturgico
bellissimo, quello dell’attesa, un tempo sospeso che non può essere sprecato,
né vissuto con superficialità. Si può aspettare svegli, addormentati o
appisolati e alle volte si dorme anche ad occhi aperti! Queste brevi passeggiate,
con i loro interrogativi e le piccole riflessioni, possono aiutarci a
riscoprire in quest’attesa quei piccoli tesori che troppo spesso dimentichiamo
di possedere o che più di frequente tralasciamo. Sono momenti da poter vivere
in solitudine o da condividere in coppia.
PRIMA PASSEGGIATA D’AVVENTO
Nel nome del Padre, del Figlio e dello
Spirito Santo.
Amen
Signore,
eccomi qui all’inizio di questo tempo di Avvento.
Come
sempre mi doni un tempo per comprendere i grandi misteri,
per
poter preparare il mio cuore così come il contadino prepara il suo terreno.
È
un cammino breve, ma desidero non sprecarne nemmeno un attimo,
perché
non conosco né il tempo e né l’ora in cui verrai da me.
Voglio
lasciarmi interrogare, perché alle volte ho paura di pormi domande,
temo
risposte che possano sconvolgere l’equilibrio che con fatica ho raggiunto.
Ma
senza domande dove vado? E soprattutto, come percorro la mia vita?
Temere
di mettersi in cammino non è strano, fa parte del senso di cambiamento.
E
allora, quale cambiamento può mostrarmi questo Avvento?
Come
posso cambiare io? Cosa devo cambiare in me?
Mettimi
in ascolto, mettimi in crisi,
ponimi
domande scomode, affinchè io comprenda realmente
cosa
voglia dire “essere sveglio”, “essere pronto”.
Signore,
voglio aspettarTi camminando,
perché
solo così posso venirti pienamente incontro!
LEGGO E RIFLETTO
In quel
tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Come furono i giorni di Noè,
così sarà la venuta del Figlio dell'uomo. Infatti, come nei giorni che
precedettero il diluvio mangiavano e bevevano, prendevano moglie e prendevano
marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell'arca, e non si accorsero di nulla
finché venne il diluvio e travolse tutti: così sarà anche la venuta del Figlio
dell'uomo. Allora due uomini saranno nel campo: uno verrà portato via e l'altro
lasciato. Due donne macineranno alla mola: una verrà portata via e l'altra lasciata.
Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà. Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa. Perciò anche voi tenetevi pronti perché, nell'ora che non immaginate, viene il Figlio dell'uomo». (Mt 24, 37-44)
Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà. Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa. Perciò anche voi tenetevi pronti perché, nell'ora che non immaginate, viene il Figlio dell'uomo». (Mt 24, 37-44)
MI INTERROGO
- - Qual è il mio atteggiamento nella vita?
Preferisco “dormire” finchè è possibile oppure sono responsabile della mia
“sveglia”?
- - Mi accorgo di quello che accade intorno a
me? In particolare, guardo con attenzione la vita di chi mi circonda?
- - La vita mi travolge come un diluvio,
portando con sé tutto ciò che trova, oppure ho imparato a costruire per tempo
i giusti argini?
- - Cosa significa per me “essere pronto”? Cosa
significa per il Signore “essere pronto”?
CI INTERROGHIAMO
(Per chi volesse vivere la passeggiata
in coppia, dopo essersi interrogati singolarmente, può vivere questo sereno
confronto.)
- - Come mi pongo nel mio rapporto di coppia?
Dormo o son sveglio?
- - Quali sono le situazioni in cui preferisco
“dormire”?
- - Il nostro rapporto ha dei momenti nei quali
travolge tutto ciò che incontra, spazzando via l’altro, i suoi desideri e la
sua felicità?
- - Quanto sono ladro e quanto padrone nella
nostra coppia?
DALLE
PAROLE AI FATTI
In
questa settimana impegniamoci, da soli o in coppia, a fare qualcosa che
rimandiamo da troppo tempo. Ritagliamoci e concediamoci del tempo per noi e per
la nostra coppia. E al termine di questo tempo scriviamo su un piccolo
foglietto una parola che rifletta l’emozione appena provata, la sensazione
appena vissuta e custoditelo.
Infine,
da soli o insieme, preghiamo il Signore con il Salmo 121
Andiamo con gioia incontro al Signore.
Quale gioia, quando mi dissero:
«Andremo alla casa del Signore!».
Già sono fermi i nostri piedi
alle tue porte, Gerusalemme!
È là che salgono le tribù,
le tribù del Signore,
secondo la legge d'Israele,
per lodare il nome del Signore.
Là sono posti i troni del giudizio,
i troni della casa di Davide.
Chiedete pace per Gerusalemme:
vivano sicuri quelli che ti amano;
sia pace nelle tue mura,
sicurezza nei tuoi palazzi.
Per i miei fratelli e i miei amici
io dirò: «Su di te sia pace!».
Per la casa del Signore nostro Dio,
chiederò per te il bene.
«Andremo alla casa del Signore!».
Già sono fermi i nostri piedi
alle tue porte, Gerusalemme!
È là che salgono le tribù,
le tribù del Signore,
secondo la legge d'Israele,
per lodare il nome del Signore.
Là sono posti i troni del giudizio,
i troni della casa di Davide.
Chiedete pace per Gerusalemme:
vivano sicuri quelli che ti amano;
sia pace nelle tue mura,
sicurezza nei tuoi palazzi.
Per i miei fratelli e i miei amici
io dirò: «Su di te sia pace!».
Per la casa del Signore nostro Dio,
chiederò per te il bene.
Alla
prossima passeggiata. Buon inizio cammino!
Maria Marzolla
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