Ci incantiamo davanti a versi inimitabili sull’amore
come quelli di Shakespeare, ma quale essere umano ne è capace?
… non è amor l’amore / che cambia quando trova
un cambiamento, / che si allontana quando l’altro si allontana. O no: è un faro
fisso per sempre, / che guarda la tempesta senza esserne scosso; / l’amore è la
stella di ogni nave vagabonda...
Non è zimbello del tempo, sebbene rosse guance
e labbra / finiscano per piegarsi alla sua falce che gira; / l’amore non cambia
in brevi ore o settimane, / ma tiene la rotta fino all’orlo del Giudizio: se qualcuno
dimostra / che tutto ciò è sbagliato, / allora è vero, io non ho mai scritto, e
nessun uomo ha mai amato.
Dinanzi all’amore, il nostro cuore è lacerato
tra la tensione verso l’infinito che è insita in ogni vero e sano amore e l’incapacità
di dominare il tempo e di garantire in modo assoluto la nostra fedeltà. Quale
essere temporale e mortale può promettere l’eternità?
Eppure, l’amore non accetta niente di meno
dell’eternità. «Colui che non si decide ad amare per sempre – ricorda Karol
Wojtyla – è difficile che possa amare sinceramente un solo giorno». Sheen
osserva che l’amore «nei suoi momenti romantici usa il linguaggio dell’eternità,
della Divinità e dei cielo perché quelle sono i migliori a parafrasare le sue
aspirazioni intramontabili».
Xavier Lacroix spiega che amare e «sposarsi
significa accettare di essere legato. Significa accettare un senso ‘religioso’
dell’esistenza, se si vuole ricordare l’etimologia di questo termine, dal
latino religare unire insieme». Data la posta in gioco, possiamo capire
la profondità dell’affermazione di Jacques Lacan: «Affinché una coppia tenga
sul piano umano, bisogno che lì vi sia un dio».
Ecco il paradosso dell’amore: per esso l’impossibile
è necessario ed è qui che l’amore si riscatta dall’immanenza e ci apre
all’Infinito. Non assecondare il movimento ascendente e infinito della fiamma
dell’amore è un suicidio. Ma chi ci eleva fino alle soglie dell’eternità dell’amore?
L’amore è la potenza di vita nel seme della
fede. Quando il seme è sotto terra, non può più vedere il sole e perde la sua
fede in esso. Ma dentro di sé scorre un’energia che lo spinge a spaccare il
guscio secco della sua incredulità e ad attraversare lo strato di terra che lo ricopre
per spuntare e lasciarsi toccare e maturare dai raggi del sole.
Dio ha seminato l’amore nel cuore dell’uomo
per farsi scoprire quando la fede vacilla. «Dentro l’amore umano batte sempre,
come suo cuore instancabile e nascosto, l’Amore stesso di Dio» (Giorgio
Mazzanti). A quest’amore, il dantesco «amor che move il sole e l’altre
stelle», bisogna dare un nome: esso è il nome del Dio per il quale l’impossibile
è possibile.
Il per sempre in Cristo sarà per sempre perché porta l'eterno nella storia e la storia nell'eternità.
👉 tratto dal libro: Robert Cheaib, Il gioco dell'amore. Dieci passi verso la felicità di coppia, Tau Editrice 2016. 👈
Robert Cheaib
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