Anche nelle nostre vite ci sono dei Giovanni Battista. E le domande di Gesù rivolte ai suoi contemporanei valgono pure per noi. È facile essere abbagliati, infatti, dalle luci che ci indicano il Signore e dimenticare di guardare al Sole che quelle luci vogliono indicare. Ogni grande profeta, ogni autentico testimone è come una luna: prende la sua luce dal Sole. E rimanda al Sole. L'Avvento è anche questo: riconoscere i messaggeri della venuta del Signore, ma riconoscerli appunto come messaggeri. Inoltre, è riconoscersi come messaggeri, ma appunto come messaggeri. La grandezza di Giovanni derivava da questo: la coscienza che lui deve diminuire, mentre Gesù deve crescere.
#pregolaParola (Mt 11,2-11)
Giovanni, che era in carcere, avendo sentito parlare delle opere del Cristo, per mezzo dei suoi discepoli mandò a dirgli: «Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?». Gesù rispose loro: «Andate e riferite a Giovanni ciò che udite e vedete: i ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunciato il Vangelo. E beato è colui che non trova in me motivo di scandalo!». Mentre quelli se ne andavano, Gesù si mise a parlare di Giovanni alle folle: «Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna sbattuta dal vento? Allora, che cosa siete andati a vedere? Un uomo vestito con abiti di lusso? Ecco, quelli che vestono abiti di lusso stanno nei palazzi dei re! Ebbene, che cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sì, io vi dico, anzi, più che un profeta. Egli è colui del quale sta scritto: Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero, davanti a te egli preparerà la tua via. In verità io vi dico: fra i nati da donna non è sorto alcuno più grande di Giovanni il Battista; ma il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui.
via il canale Telegram
Briciole di teologia
iscriviti per non perdere gli aggiornamenti