Non ci fidiamo del primo che incontriamo per strada e lo stesso accade nei nostri confronti. La fiducia non è un castello di sabbia, ma una costruzione di piccoli lego, frutto di un lavoro certosino, di prove, fratture e cadute, ma che raggiunge al termine il suo equilibrio e la sua stabilità, stagliandosi fiera di ogni suo pezzetto abilmente incastrato e messo al posto giusto. I rapporti veri e sani si fondano sulla Fiducia, sull’af-fidarsi all’altro e questo vale per i legami d’amicizia, per quelli in famiglia e soprattutto all’interno della nostra coppia. Senza fiducia è impossibile costruire, impossibile percorrere serenamente un cammino  che già di per sé prevede curve e ostacoli. Dio, a sua volta, ha riposto e continua a riporre fiducia in noi, nonostante l’uomo non gli sia stato altrettanto fedele. Percorriamo la seconda passeggiata d’Avvento interrogandoci e riflettendo sul valore della fiducia nella nostra vita, sia su quella che riponiamo in chi ci circonda e sia su quella che chi ci è accanto ripone in noi.


SECONDA PASSEGGIATA DI AVVENTO

Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo
Amen

Signore, quante volte mi domandi “Dove sei?”,
ed io quante volte mi sono accorto ti stavi rivolgendo proprio a me?
Ed ancora, quante volte mi hai chiesto “Che hai fatto?”,
ed io quante volte ho compreso che interrogavi me, faccia a faccia?
Eppure ogni giorno mi poni la stessa domanda,
un Padre che non perde d’occhio nessuno dei suoi figli.
Nemmeno me, nemmeno noi,
anche quando sembra che l’universo si sia dimenticato che noi esistiamo,
quando tutto sta girando per il verso sbagliato,
tu stai proprio guardando me.
Tu riponi la tua fiducia in me, nonostante le mie mille mancanze.
Ed io? Mi fido di Te? Mi affido a Te?
Signore, non posso mentirTi,
non posso fuggire davanti alla realtà
che spesso mi vede come un ribelle che usa in malo modo la sua libertà.
Desidero tanto affidarmi a Te,
insegnami, richiamami e interrogami.
Solo rispondendo a Te potrò trovare veramente me.
Amen



LEGGO E RIFLETTO

Dal libro della Gènesi (Gen 3,9-15.20)

[Dopo che l’uomo ebbe mangiato del frutto dell’albero,] il Signore Dio lo chiamò e gli disse: «Dove sei?». Rispose: «Ho udito la tua voce nel giardino: ho avuto paura, perché sono nudo, e mi sono nascosto». Riprese: «Chi ti ha fatto sapere che sei nudo? Hai forse mangiato dell’albero di cui ti avevo comandato di non mangiare?». Rispose l’uomo: «La donna che tu mi hai posto accanto mi ha dato dell’albero e io ne ho mangiato». Il Signore Dio disse alla donna: «Che hai fatto?». Rispose la donna: «Il serpente mi ha ingannata e io ho mangiato». Allora il Signore Dio disse al serpente: «Poiché hai fatto questo, maledetto tu fra tutto il bestiame e fra tutti gli animali selvatici! Sul tuo ventre camminerai e polvere mangerai per tutti i giorni della tua vita. Io porrò inimicizia fra te e la donna, fra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno». L’uomo chiamò sua moglie Eva, perché ella fu la madre di tutti i viventi.


MI INTERROGO
-          Dove sono in questo momento? Come posso definire il periodo della vita che sto vivendo?  (Prova a farlo con tre aggettivi)
-          Quando ho provato a nascondermi da Dio? Ho mai avuto paura di Lui? Se si, quando?
-          In alcune circostanze particolari, avverto la voce del Signore che mi chiede spiegazione? Che mi domanda “Che hai fatto?”
-          Ho fiducia in Dio?
-          Quando sento che Dio ha fiducia in me?


CI INTERROGHIAMO
(Momento da vivere in coppia, dopo il momento di riflessione personale)

-          A che punto è ora il nostro rapporto di coppia?
-          Quale ruolo ha avuto la fiducia nella nostra coppia? Quale ruolo ha oggi?
-          Raccontatevi a vicenda un momento nel quale avete riposto la massima fiducia nell’altro e ne siete stati grati
-          Raccontatevi ora, invece, un momento nel quale avete sentito che la vostra fiducia era stata tradita (non fatelo con rancore, ma con consapevolezza)
-          Che cosa abbiamo fatto per costruire la fiducia nella nostra coppia?
-          Che cosa possiamo fare per edificare una fiducia ancora più solida?


DALLE PAROLE AI FATTI
Dobbiamo imparare a fidarci. A non contare solo su noi stessi. Come? Un primo ma difficile passo è affidare a qualcuno di molto caro e, per chi è in coppia, al proprio partner, un segreto, un pensiero, un fatto che non si è avuto il coraggio di condividere. Un qualcosa che ci ha fatti nascondere come Adamo ed Eva, che abbiamo paura di rivelare. Chi riceve la confidenza non deve però porsi nel ruolo di giudice, ma di colui o colei che si fa depositario della fiducia altrui.
Sarebbe bello condividere questo momento delicato e intenso in un luogo a noi famigliare, in un momento di distensione.

Preghiamo insieme a Madre  Teresa di Calcutta

SIGNORE, AIUTAMI                                                                         
Signore, fammi buono amico di tutti,                                     
fa' che la mia persona ispiri fiducia                                        
a chi soffre e si lamenta,                            
a chi cerca luce lontano da Te,   
a chi vorrebbe incominciare e non sa come,                               
a chi vorrebbe confidarsi e non se ne sente capace.    
Signore aiutami       
perchè non passi accanto a nessuno       
con il volto indifferente,            
con il cuore chiuso,                     
con il passo affrettato.
Signore aiutami ad accorgermi subito      
di quelli che mi stanno accanto,  
di quelli che sono preoccupati e disorientati,              
di quelli che si sentono isolati senza volerlo.              
Signore, dammi una sensibilità                               
che sappia andare incontro ai cuori.                       
Signore, liberami dall'egoismo
perchè Ti possa servire,
perchè Ti possa amare,
perchè Ti possa ascoltare
in ogni fratello
che mi fai incontrare.

Alla prossima passeggiata!





Maria Marzolla
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