Conversione di san Paolo.
Un evento importante non solo per Saulo di Tarso, ma per tutti i cristiani perché del contributo di questo grande apostolo godiamo tutti noi.
Ha soffermato la mia attenzione un particolare della prima lettura. Paolo incontra il Signore. Capisce che deve fare una inversione a U.
Con grande umiltà si mette in discussione e chiede: «Che devo fare, Signore?».
Fermiamoci un attimo qui! Cosa mi sarei aspettato io dopo tutti questi seri passi fatti? Minimo, minimo, indicazioni chiare e distinte... Torniamo al racconto e ascoltiamo!
È sempre Paolo che narra la sua esperienza: «E il Signore mi disse: “Àlzati e prosegui verso Damasco; là ti verrà detto tutto quello che è stabilito che tu faccia”».
Io avrei preteso chiarezza nel presente, il Signore richiede fiducia e cammino fiducioso verso il futuro che ancora non so.
Le parole del Signore sono simili a quelle della vocazione di Abramo.
La vocazione innanzitutto è un salto di fiducia. È immergere il presente nel futuro di Dio.
A questo, tutti abbiamo bisogno di convertirci...
Tutti i giorni.
#pregolaParola
Prima Lettura (At 22,3-16)
«Io sono un Giudeo, nato a Tarso in Cilìcia, ma educato in questa città, formato alla scuola di Gamaliele nell'osservanza scrupolosa della Legge dei padri, pieno di zelo per Dio, come oggi siete tutti voi. Io perseguitai a morte questa Via, incatenando e mettendo in carcere uomini e donne, come può darmi testimonianza anche il sommo sacerdote e tutto il collegio degli anziani. Da loro avevo anche ricevuto lettere per i fratelli e mi recai a Damasco per condurre prigionieri a Gerusalemme anche quelli che stanno là, perché fossero puniti. Mentre ero in viaggio e mi stavo avvicinando a Damasco, verso mezzogiorno, all'improvviso una grande luce dal cielo sfolgorò attorno a me; caddi a terra e sentii una voce che mi diceva: «Saulo, Saulo, perché mi perséguiti?». Io risposi: «Chi sei, o Signore?». Mi disse: «Io sono Gesù il Nazareno, che tu perséguiti». Quelli che erano con me videro la luce, ma non udirono la voce di colui che mi parlava. Io dissi allora: «Che devo fare, Signore?». E il Signore mi disse: «Àlzati e prosegui verso Damasco; là ti verrà detto tutto quello che è stabilito che tu faccia». E poiché non ci vedevo più, a causa del fulgore di quella luce, guidato per mano dai miei compagni giunsi a Damasco. Un certo Anania, devoto osservante della Legge e stimato da tutti i Giudei là residenti, venne da me, mi si accostò e disse: «Saulo, fratello, torna a vedere!». E in quell'istante lo vidi. Egli soggiunse: «Il Dio dei nostri padri ti ha predestinato a conoscere la sua volontà, a vedere il Giusto e ad ascoltare una parola dalla sua stessa bocca, perché gli sarai testimone davanti a tutti gli uomini delle cose che hai visto e udito. E ora, perché aspetti? Àlzati, fatti battezzare e purificare dai tuoi peccati, invocando il suo nome».
Salmo Responsoriale (Sal 117)
Popoli tutti, cantate la sua lode,

Perché forte è il suo amore per noi e la fedeltà del Signore dura per sempre. Alleluia.

Vangelo (Mc 16,15-18)
E disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato. Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno».
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