Il saggio punta alla luna, il fesso fissa il dito. Questo vangelo ci presenta una situazione simile. Il popolo non guarda agli eventi della storia della salvezza di cui è oggetto nella loro piena portata. Non vede la mano dell'Altissimo che opera salvezza, ma si ferma si figure intermedie, come Mosè. Gesù, geloso della gloria del Padre, spinge a risollevare lo sguardo: «Non è Mosè che vi ha dato il pane dal cielo, ma è il Padre mio che vi dà il pane dal cielo, quello vero». E cos'è questo pane? È la manna del deserto? No, anche quella era un simbolo che puntava a u a realtà più grande: il vero cibo non è un cibo terreno, ma è il pane degli angeli, il Signore stesso. La saggezza divina punta ben oltre la luna, punta a Cristo, il Sole della giustizia, Pane e viatico della nostra esistenza.
#pregolaParola (Gv 6,30-35)
Allora gli dissero: «Quale segno tu compi perché vediamo e ti crediamo? Quale opera fai? I nostri padri hanno mangiato la manna nel deserto, come sta scritto: Diede loro da mangiare un pane dal cielo». Rispose loro Gesù: «In verità, in verità io vi dico: non è Mosè che vi ha dato il pane dal cielo, ma è il Padre mio che vi dà il pane dal cielo, quello vero. Infatti il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo». Allora gli dissero: «Signore, dacci sempre questo pane». Gesù rispose loro: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai!
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