Quel «Un poco e non mi vedrete più; un poco ancora e mi vedrete» risulterebbe oscuro o, nella migliore delle ipotesi, un giocare a nascondino da parte di Gesù, se non lo si legge alla luce di tutto il discorso che il Signore sta portando avanti in questo capitolo del vangelo di Giovanni e che la liturgia ci sta mettendo davanti da un paio di giorni. Si tratta del discorso sul Paraclito. Quel «poco» non è sinonimo di un breve periodo di tempo, ma è il cambiamento piccolo e grande allo stesso tempo di una vita visitata dallo Spirito Santo. Diversi santi parlano di quel momento di illuminazione, di trasformazione della loro visione che viene operata dal Signore come una grazia inattesa e che fa una differenza grande nella loro esistenza. Chiediamo anche noi quel «poco», quell'istante di eternità in cui il Signore ci trasforma, ci fa raggiungere un punto di non ritorno nell'intimità con lui, nel sì al Suo Sì.
#pregolaParola (Gv 16,16-20)
Un poco e non mi vedrete più; un poco ancora e mi vedrete». Allora alcuni dei suoi discepoli dissero tra loro: «Che cos'è questo che ci dice: «Un poco e non mi vedrete; un poco ancora e mi vedrete», e: «Io me ne vado al Padre»?». Dicevano perciò: «Che cos'è questo «un poco», di cui parla? Non comprendiamo quello che vuol dire». Gesù capì che volevano interrogarlo e disse loro: «State indagando tra voi perché ho detto: «Un poco e non mi vedrete; un poco ancora e mi vedrete»? In verità, in verità io vi dico: voi piangerete e gemerete, ma il mondo si rallegrerà. Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia.
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