Settimana
della bellezza
Parola
del giorno: la gioia
La gioia è una felicità pura,
un’emozione che nasce dentro di noi, un sorriso del cuore così
meravigliosamente spontaneo che tutto il nostro essere ne viene inondato,
invaso. La gioia di Maria nasce dal “di
dentro”, così come quella di Elisabetta. Non è un’emozione passeggera. No, la
gioia vera ti trasforma, eleva l’anima al di sopra di ciò che passa, di ciò che
stritola per donarti il riposo di figli di Dio. È quello che ci suggerisce la
nostra Elisabetta in questa lettera indirizzata alla signora Gout de Bize nel
1906.
“(…)Oh,
lo creda, lassù, nel focolare d’amore, penserò attivamente a lei: per lei, se
vuole, domanderò, e sarà questo il segno della mia entrata in cielo, una grazia
di unione, d’intimità col Maestro. È ciò che ha fatto della mia vita, glielo
confido, un cielo anticipato: credere che un Essere, che si chiama l’amore,
abiti in noi ad ogni istante del giorno e della notte e ci domandi di vivere in
società con lui; ricevere in egual modo, come derivante direttamente dal suo
amore, ogni gioia, ogni dolore; questo eleva l’anima al di sopra di ciò che
passa, di ciò che stritola, e la fa riposare nella pace, la dilezione dei figli
di Dio. (…)”
(Dalla
lettera alla signora Gout de Bize del 1906)
DOMANDE
PER RIFLETTERE da soli o in coppia
- Riesco a comprendere la differenza nella mia vita tra felicità e gioia?
- Provo più volte gioia o felicità?
- Qual è la gioia più grande che ho provato nella mia vita?
- La gioia vera è al di sopra di tutto il resto?
- Avverto nel mio cuore la gioia di essere amato/a?
Se si è in coppia, dopo aver risposto
da soli alle domande qui sopra, si riflette insieme.
- C’è un momento nel quale abbiamo provato insieme tanta gioia? Se si, quale?
- Le occasioni di gioia e felicità nella nostra storia. Riusciamo a riconoscerle e a viverle?
- Avvertiamo la gioia di essere profondamente amati da Dio?
PER LE FAMIGLIE: La gioia è… un gelato che non si
scioglie!
Per spiegare ai bambini la
differenza tra gioia e felicità, si può usare un esempio pratico e goloso con
il quale semplificare il concetto. Pensiamo al gelato e agli occhi che brillano
quando iniziamo a scartarlo per poterlo mangiare. La felicità di quel momento è
palese. Il gelato, però, comincia presto a sciogliersi e non poche volte molte
gocce cascano a terra. Immaginate un gelato che non si scioglie e non finisce
mai? Sarebbe stupendo. Bene, questa è la gioia vera, va oltre il caldo e il
freddo, la panna o il cioccolato, perché
il segreto è in quel cono di cialda che ci contiene: Dio.
Perciò realizziamo con la
pasta di sale dei piccoli gelati che non si scioglieranno mai.
Per la pasta di sale occorre usare
la stessa quantità di sale, farina e acqua. L’impasto deve essere adatto ad
essere modellato. Poi fate asciugare in forno ventilato a 60°-70° per 30-40
minuti. Al termine potete dipingere i vostri gelati come volete. Possiamo trasformarli
in portachiavi, portafoto (aggiungendo del semplice fil filato) o ciò che
suggeriscono i bambini. Ogni volta che li osserveremo ricorderemo il motto “La
gioia è un gelato che non si scioglie!”
Questo momento termina con la
preghiera quotidiana.
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Maria Marzolla
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