Settimana “In e con Maria”

Parola del giorno: in galleria con Maria

Dopo aver riflettuto per tre settimane insieme ad Elisabetta, dopo aver scavato in noi stessi e messo nel nostro zainetto le sensazioni, le emozioni, le consapevolezze e le mancanze, siamo pronti per fare qualche escursione con lei, per stupirci insieme a lei, e per comprenderne il senso simbolico. Ci incamminiamo facendoci prendere per mano. Leggeremo ogni giorno una escursione che Elisabetta fa nel Giura nell'agosto del 1895, all'età di quindici anni, durante le sue vacanze. In quest'ultima settimana proviamo a mettere in pratica il silenzio, uno spazio dedicato alla contemplazione, per assaporare la gioia di cui scrive Elisabetta. Per fare qualche passo in più verso il nostro Cielo. 

“In una bella giornata d’agosto, alle cinque della sera, Maria Luisa, Margherita, Carlo ed io, accompagnati da Lucia, salivamo sulla vettura del macellaio di Champagnole, una carrozza assai rustica. Il nostro cavallo era ottimo e filava via veloce. La strada si snodava in mezzo ad un paesaggio delizioso, una vera Svizzera: da ogni lato non si vedevano che montagne, montagne a perdita d’occhio…Passiamo sul ponte di Siam che si trova a …metri d’altezza. Che spettacolo affascinante,soprattutto quando si scorge la ferrovia, alta sopra il nostro capo! Eccoci arrivati al borgo di Siam, davanti a splendide cascate. È tutto un incanto! … Guardiamo ora i neri camini delle ferrovie di Sirod. È un panorama oscuro, quasi tetro. Si sente di lontano il sordo fragore della cascata che scende dall’alto della montagna. Il paesaggio è bellissimo e varia ad ogni istante. Vorremmo fermarci di continuo per godere meglio lo spettacolo che si spiega davanti ai nostri occhi. Dopo un’ora e mezzo di strada arriviamo alla roccia forata. È una meraviglia! Il foro della montagna si protrae per molti metri e al termine, dal lato opposto, si scorge lontano una statua della Vergine perduta nell’immensa pianura!... Anche il ritorno fu piacevole. Il sole era tramontato e gli abeti del crepuscolo si tingevano di profonda malinconia. La strada ci parve ora tanto più breve dopo la visita al traforo di Sirod che non si cancellerà più dalla nostra memoria.”
(Prima escursione nel Giura, agosto 1895)

Tunnel de la Percèe (fonte Google maps)




DOMANDE PER RIFLETTERE da soli o in coppia

  • In quale parte del tunnel mi trovo? All’ingresso, lo sto attraversando, all’uscita?
  • Avverto la presenza di Maria accanto a me?
  • Quanta luce c’è nel mio tunnel?
  • Mi fermo in silenzio a meditare.

Se si è in coppia:
  • Dopo aver risposto da soli alle domande precedenti, confrontiamoci sulle risposte e, prendendoci per mano, fermiamoci in silenzio, come se fossimo davvero davanti a quel tunnel non da soli, ma con Maria.  Cosa vorremmo dire insieme a Maria?



 PER LE FAMIGLIE: l’ebbrezza della galleria!

Quando si fa un viaggio con i bambini, a parte i capricci di routine, sono una fonte inesauribile di entusiasmo e meraviglia. Ed una delle cose che li rende particolarmente frizzanti è quella di attraversare le gallerie, anche se tra le prime domande c’è sempre questa “Ma è illuminata? C’è la luce? Quanto è lunga?”. Ripensiamo allora ad un viaggio fatto ed a cosa si è provato attraversando un tunnel. Poi prendiamo un rotolo vuoto di scottex, un pezzo di tubo, o qualsiasi cosa che sia cavo e ricordi una galleria. Invitiamo ogni componente a guardare attraverso ed a riflettere che se una delle due estremità fosse chiusa non vedremmo nulla. In questo guardare, in questa galleria, non siamo soli. C’è la Mamma che ci accompagna!


PREGHIERA


Il mese di Maria
Maggio 1898

Salve, salve amata Vergine,
salve o mese di Maria,
liete al cielo, o mie campane,
risuonate dal Carmelo,
festeggiate il bianco giglio
delle valli, immacolato!
E voi, vergini sorelle,
da Dio scelte, predilette,
voi sì povere, sì sante,
raccogliete i più bei fiori,
innalzate, o pure mani,
alla Madre un trono splendido:
grati a lei, del ciel Regina,
sono i fior d’alba fragranti!
Alle dolci salmodie
vostre, unirmi anch’io vorrò…
A lodar Maria le angeliche
voci esultino in preghiera
e la dolce nostra Madre,
divin giglio del Carmelo,
potentissima Sovrana,
voglia accogliermi tra voi!
Un torrente allor di gaudio
Il mio cuore inonderà. 


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Maria Marzolla
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