Settimana
“In e con Maria”
Parola
del giorno: saliamo al monte con Maria
Oggi riflettiamo insieme con la quarta
escursione di Elisabetta al monte Rivel. La scalata al monte non è un affare
semplice da sbrigare, non è una decisione semplice da prendere, ma la veduta da
lassù è impagabile. E se chiediamo a Maria di accompagnarci? Proprio lei che da
donna e da madre ha salito il monte più amaro, quello del Calvario?
“Domenica
dopo i vespri, con un bel tempo fresco e ideale per una escursione, ci mettiamo
in via verso il monte Rivel muniti degli indispensabili bastoni. Il monte Rivel
si trova a 789 metri d’altezza e la scalata è assai faticosa, soprattutto a
causa dei sentieri orribili per i quali ci siamo arrampicati. Margherita, agile
come una capra, era sempre in testa, poi veniva Carlo e terza Maria Luisa.
L’ultima ero io, sempre in coda in questo genere di escursioni. Le nostre
mamme, preoccupate per la difficoltà dei sentieri, ci avevano affidati a Lucia
perché ci guidasse attraverso i meno pericolosi. Più di una volta mi trovi alle
perse. Avevo un bell’aggrapparmi al mio solido bastone. Ogni volta ricadevo
scoraggiata in mezzo ai rovi. Finalmente ecco la cima dove ci sentiamo
largamente ricompensate da una veduta davvero meravigliosa. Sfortunatamente il
tempo nuvoloso non ci consente di scorgere il monte Bianco. Ci rechiamo a
visitare le rovine del vecchio castello, poi saliamo all’osservatorio dove si
gode una vista ancora più bella. È l’ora della cena, siamo in ritardo e così
dobbiamo scendere a rotta di collo, la qual cosa ci diverte un mondo. Eravamo
come trascinati giù per la discesa e non ci era possibile fermarci. Venti
minuti più tardi eravamo a casa grondanti di sudore, ma tutti felici e beati
per la nostra escursione.”
(Dalla
quarta escursione nel Giura, agosto 1905)
Mont Rivel (fonte Google Maps) |
DOMANDE
PER RIFLETTERE da soli o in coppia
- Quali sono i monti che ho dovuto scalare?
- Come è stata la salita? Di cosa ho avuto bisogno?
- Mi è capitato di scivolare? Se sì, come ho reagito?
- Sono solo nelle mie scalate? Se no, chi mi accompagna?
- Cosa ti aspetti una volta in cima?
- Cosa direi a Maria durante la scalata insieme?
Se si è in coppia, prima meditiamo da
soli le domande precedenti e poi confrontiamoci:
- la nostra di vita di coppia è un monte da scalare?
- Dov’è Maria nella nostra scalata?
- Quali sono i momenti in cui pensiamo di non farcela? Le pietre che ci fanno inciampare?
- Qual è il panorama più bello che siamo riusciti a vedere dal monte del nostro rapporto?
PER LE FAMIGLIE: lo zainetto per la scalata
Dopo aver letto l’escursione
di Elisabetta, chiedete ai vostri bimbi cosa hanno immaginato mentre voi
leggevate. Se ha ricordato loro qualcosa che hanno vissuto o cosa pensano si
provi durante una scalata e il raggiungimento della cima.
E Maria che ruolo ha,
secondo loro, in questa difficile scalata?
Dopo questo momento inizia il
gioco. Ogni componente ha a disposizione una busta che rappresenta lo zaino che
si indossa durante una scalata e due minuti di tempo per metterci dentro quello
di cui si è convinti di aver bisogno. Naturalmente anche simbolicamente e
subito dopo ognuno spiegherà il motivo delle cose scelte.
PREGHIERA
Questo momento termina con la
preghiera quotidiana.
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Maria Marzolla
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