Il percorso appena fatto ci insegna,
nel nostro piccolo, ad interrogarci, a meditare, a dialogare tra noi e con Dio,
a rivolgerci insieme in preghiera, a non trascurare la quotidianità , perché è
proprio lì, in quelle trame, che tessiamo le nostre esistenze, ed è sempre lì
che Dio aspetta di vederci santificati.
Custodiamo gli interrogativi e se non
abbiamo avuto modo di percorrere tutte le tappe e gli appuntamenti,
impegniamoci a farlo nel corso delle prossime stagioni, perché non è mai tardi
per iniziare un cammino e per mettersi in cammino. È vero, è molto più semplice
farlo in solitaria, ma la soddisfazione, l’entusiasmo e la pienezza che si
avverte nel cuore quando si condivide un percorso, ci rende complici, ci
permette di confrontarci su un terreno comune.
Proviamo a sperimentare, a metterci in
gioco e a condividere i nostri piccoli ma fondamentali traguardi.
Grazie per quest’estate molto
particolare trascorsa insieme, perché nonostante ci siano momenti migliori e
periodi peggiori, non dobbiamo mai dimenticare che è sempre il tempo di Dio. E
che il tempo della nostra coppia è il PER SEMPRE.
CI IMPEGNIAMO A…
In questo ultimo appuntamento, prendiamo degli impegni. Abbiamo molti mesi davanti a noi prima della prossima primavera. Non sappiamo come andrà , cosa accadrà , i tempi sono davvero molto incerti. Ma non possiamo permetterci di perdere tempo.
Ogni coppia, dopo un proficuo dialogo
e un attento discernimento, prende i suoi impegni.
PREGHIAMO INSIEME
Tra gli impegni di coppia sarebbe bellissimo inserire la preghiera comune. Concludiamo il nostro percorso con questa preghiera scritta da Santa Elisabetta della Trinità .
Vorrei, Signore, perdermi nel tuo seno
come una goccia d’acqua nell’immenso
mare.
Distruggi in me tutto ciò che non è
divino
perché la mia anima, libera, si getti
nella tua.
Bisogna ch’io penetri in questo “luogo
spazioso”,
insondabile abisso, profondo mistero,
per amarti, Gesù, come sei amato in
cielo,
senza che nulla di fuori possa da te
distrarmi.
Desidero abitare nel tuo focolare
d’amore
sotto gli splendori raggianti del tuo
volto,
vivere solo in te, come lassù nella
patria,
in quella dolce pace che ogni bene
sorpassa.
Allora si compirà la grande
trasformazione,
allora diventerò come un altro te
stesso.
Se però avrò perduto, nei giorni della
terra
tutto quello che avevo, per la
bellezza eterna!
Si vive fuori di sé, quando si ama
davvero,
perché si sente il bisogno di sempre
dimenticarsi;
il cuore non ha riposo, non trova
distensione
finchè non ha raggiunto l’oggetto del
suo amore.
Ecco perché, Gesù, nel mio amore per
te,
più altro non desidero che la tua
santa presenza!
Ad ogni istante del giorno, voglio
uscire da me stessa
e, sotto il tuo sguardo soltanto,
immolarmi in silenzio.
Nella profonda calma del tuo Essere
eterno,
degnati seppellirmi perché fino da
questa vita,
attraverso ogni cosa dimori, come in
cielo,
“nella tua dilezione”, la tua pace
infinita.
Non è fuori di me che ti devo cercare
per aderire a te da sostanza a
sostanza.
Devo solo nascondermi nel centro del
mio cuore
e perdermi per sempre nella divina
Essenza.
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