Dopo una lunga
assenza, ecco un articolo per presentarvi brevemente due libri. Ma parto dal
perché scrivo oggi. Oggi è la festa di santa Mariam di Gesù Crocifisso, nota
anche come “la piccola araba”. Andando a messa in una chiesa carmelitana, naturalmente,
il sacerdote ha dedicato due parole alla santa canonizzata nel 2015. E tra le
parole che ha detto vi riporto questa: La sua vita era persino più spettacolare
di quella della santa Madre [Teresa d’Avila]». Effettivamente, quanto a “curiosità”
soprannaturali, Mariam Baoardi – così il suo nome al secolo – ha avuto tante
esperienze particolari. Ne ricordo due, menzionate anche nei testi che vi
segnalerò dopo: Mariam sopravvive miracolsamente a uno sgozzamento. Un
conoscente mussulmano la esorta a lasciare i cristiani e ad abbracciare la sua
religione. Mariam rifiuta. In collera, l’uomo estrae la sua scimitarra e le
taglia la gola, poi abbandona il suo corpo in una viuzza buia. Era l’8
settembre 1858. Questo evento segnerà l’inizio dello straordinario che sarà
ordinariamente presente nella vita breve ma intensa di questa donna.
Il testo citato –
Mariam di Gesù Crocifisso, Lettere, Edizioni OCD raccoglie le
lettere di Mariam, documenti preziosi che testimoniano la semplicità di una
santa che aveva tutte le carte in regola per essere una star, ma che decise di
vivere la gioia dell’umiltà di cui ebbe a dire: «L’umiltà è felice di essere un
nulla». Mariam era talmente umile che credeva che tutte le persone avevano ordinariamente
gli stessi fenomeni che lei viva. Comunque, tornando al racconto, il seguito è
espresso nel libro così: «È in questo momento [dopo lo sgozzamento] che il
soprannaturale fa irruzione nella vita di Mariam. Racconterà più tardi che è
davvero morta in quel giorno, e che le è sembrato di entrare in paradiso, di
vedere la Gloriosa Trinità, la Vergine, i santi, i suoi genitori… ma il suo
tempo non era ancora compiuto, e Mariam si sveglia in una grotta, presso una
giovane donna che sembra una religiosa vestita di blu. Per quattro settimane,
quest’ultima la cura, la nutre, l’istruisce. Poi quando è guarita, colei che
Mariam riconoscerà più tardi come la Vergine Maria stessa, la porta in una
chiesa nella quale la lascia».
La seconda
curiosità riguarda la persecuzione demoniaca che Mariam vive. Mariam vive vere
e proprie vessazioni e forse anche possessioni. Eppure, la tenacia della sua
fede e la sua umile obbedienza diventano in lei un tormento delle legioni infernali.
Menziono queste
due curiosità perché il contrasto con queste ci apre al valore dei due testi
che vi propongo.
Il primo, edito
da Antonino Maria Terzo e intitolato Mariam di Gesù Crocefisso. Le virtùeroiche, ci apre gli occhi su quello che è veramente il cuore della
spiritualità di santa Mariam. No, non erano i fenomeni straordinari, ma il vissuto
eroico delle virtù teologali e delle altre virtù.
Il secondo, che
raccoglie le lettere, ci pone dinanzi alla santità tanto – troppo – ordinaria di
una donna che pure viveva lo straordinario come ordinario tanto da pensare,
nella sua umiltà, che tutti avessero regolarmente le sue esperienze.
Vi lascio con un
estratto dalle sue Lettere.
Penso spesso
che non ho paura di Satana. Io non ho paura che di me stessa, della mia
debolezza. Se camminando, il cielo, la terra, tutto grida contro di me, non
temerei nulla se mi tappassi le mie due orecchie. Ecco, secondo me, ciò che
sono questi due tappi: il primo orecchio è la verità. Come chiamare la verità?
Questa [la verità] vuol dire l’umiltà. Il secondo è l’obbedienza. Se tolgo i
due tappi dalle mie orecchie con l’orgoglio e la volontà propria, cado in
qualche buca e mi perdo; ma se tengo con queste due virtù le mie orecchie
tappate, ciò che vuol dire disprezzare la mia immaginazione, andrò dritta a
Gesù, né l’acqua, né il fuoco, né le nere caverne, né le aspre montagne, né
Satana, né l’inferno, niente mi potrà fermare e impedirmi di andare da Gesù.
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