La lettura
spirituale aiuta la preghiera? O toglie tempo alla preghiera?
La risposta non è univoca. Entrambi gli esiti sono
possibili.
La lettura può ostacolare la preghiera e prendere il suo
posto.
Oppure può essere un nutrimento di una preghiera fatta di
conoscenza e amore fortemente uniti.
A volte, la lettura può essere una fuga dalla preghiera. Un
modo meno faticoso, meno concentrato e meno arido di stare con il Signore.
Almeno, pensiamo di stare con il Signore.
In realtà, stiamo solo leggendo sul Signore.
Non è un male…
Ma la preghiera è altro.
Presentiamo alcuni principi e ne tiriamo fuori delle
applicazioni molto concrete.
Primo principio: piccoli sorsi
Giovanni della Croce parla dell’ingordigia spirituale.
L’avidità di racimolare contenuti spirituali senza digerirli è uno degli aspetti
di questo vizio di gola spirituale.
In pratica: scegliere piccoli passi, punti di meditazione.
Secondo principio: gustare profondamente
Sant’Ignazio: «non è il molto sapere che sazia e soddisfa
l’anima ma il sentire e gustare le cose interiormente».
Un discepolo di Ignazio, Alfonso Rodriguez, dà l’esempio dei
passeri che dopo aver bevuto, alzano la testa per assorbire. Noi dobbiamo
alzare per dialogare, per pregare.
In pratica: Quando raggiungo ciò che nutre la mia anima, ciò
che mi interroga, mi fermo, prego.
Terzo principio: leggersi dentro. Vivere la lettura come
conversione orante
Henri Bergson ci dice che quando leggiamo i grandi mistici o
i santi e ci sentiamo trasportati, è indizio che dentro di noi c’è un mistico
che vuole venire alla luce.
L’inganno, però, è che questa spinta la accarezziamo en
passant, senza sostare per farci trascinare come la sposa del Cantico:
«Attirami dietro a te, corriamo». Non lasciando che il desiderio faccia il suo
lavoro concreto (che è fondamentalmente quello di muovere la volontà all’azione
pratica e contestualizzata), lo rendiamo un wishful thinking, un «pio
desiderio» sdolcinato e inefficace.
Bisogna essere attenti a operare una triplice
sincronizzazione tra mente, affetti e volontà
In pratica: come ogni buona preghiera, la lettura spirituale
che conduce alla preghiera deve trasformare la vita. Devo uscire con un “punto
di conversione” concreto e pratico.
Questo ci collega all’ultimo momento di “pregare in
BRICIOLE”. La lettera “E” di Elevare/Esodo
Il percorso pregare in Briciole è una breve scuola di
preghiera sviluppata sulla base del libro "Pregare in briciole. Un metodo
semplice per la preghiera quotidiana" che trovi qui:
https://bit.ly/pregabri
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