Onorare i santi è
imitarli... e il santo di oggi mi è molto, ma molto caro...
per questo
condivido con voi alcune riflessioni a margine del suo sistema educativo noto
come "sistema preventivo"
*Costrizione o
costruzione*
«Due sono i
sistemi in ogni tempo usati nell’educazione della gioventù: Preventivo e
Repressivo». Sono famose queste parole di don Bosco che introducono il suo
sistema preventivo. Per capire meglio questo sistema attualissimo, don Bosco fa
bene a presentare prima il sistema contrario, quello repressivo.
Per il santo
educatore dei giovani, il sistema repressivo consiste nel far conoscere le
regole, poi vigilare per vedere chi commette trasgressioni, in modo da
applicare il meritato castigo. È un sistema fondato sulla severità e sulla
distanza emotiva.
Don Bosco
sottolinea che un tale sistema «è facile, meno faticoso». Ma è un sistema che
non crea famiglia. È un sistema che non semina nel cuore dei giovani il seme di
bene, ma glielo impone come un fardello estraneo che sopportano finché devono,
per poi reagire e spesso scegliere il contrario. Io chiamerei questo sistema il
sistema della costrizione, il sistema della forzatura.
L’altro sistema
lo chiamerei il sistema della costruzione e del rafforzamento. Don Bosco lo
chiama sistema preventivo. Anche questo sistema ha le sue regole. Non si può
vivere – come non si può giocare – senza regole. Ma la differenza in questo
sistema è che l’educatore e/o il genitore non fa da osservatore distante, ma è
presente con amorevolezza. Il discorso di don Bosco si rivolge agli educatori,
ma le caratteristiche che li invita a coltivare si applicano benissimo ai
genitori, per questo giova ascoltarlo: «Che gli allievi abbiano sempre sopra di
loro l’occhio vigile del Direttore o degli assistenti, che come padri amorosi
parlino, servano di guida ad ogni evento, diano consigli ed amorevolmente
correggano, che è quanto dire: mettere gli allievi nella impossibilità di
commettere mancanze».
Questo sistema si
poggia su un fermo treppiede: «la ragione, la religione, e soprattutto
l’amorevolezza». Il suo punto forza non è il castigo o lo scontro, ma la verità
e l’incontro. «In esso – spiega don Bosco – vi è sempre un avviso amichevole e
preventivo che lo ragiona, e per lo più riesce a guadagnare il cuore».
La costrizione impedisce gli errori, ma non li sradica dal
cuore. La costruzione contribuisce all’edificazione del cuore, delle intime convinzioni
e dei sentimenti del bambino. Lo rende più immune all’errore e più desideroso
del bene.
*Conquistare il cuore* 💙
Il segreto del metodo di don Bosco è conquistare il cuore.
In questo, egli ha colto una via regia per convincere una persona. Con la
costrizione si può vincere contro una persona, almeno temporaneamente. Con la
costruzione, si può convincere una persona, e spesso per sempre.
Il beato John Henry Newman, oltre ad avere analizzato il
rapporto tra ragione e cuore, ha potuto constatare l’inefficienza delle ragioni
quando il cuore è chiuso o bloccato. Nel suo voluminoso carteggio, troviamo le
lettere che scambiò con il fratello minore, Charles Robert. Questo giovane, a
causa di alcune vicissitudini vissute dalla famiglia, tra cui l’umiliante
fallimento del papà, ha iniziato a vivere delle difficoltà di fede. Dato che il
fratello era un chierico, nel tempo decise di iniziare a discuterne con lui.
Nacque da ciò un lungo scambio di lettere che, secondo il giudizio di John
Henry, non ha portato da nessuna parte ed è stato una perdita di tempo per
entrambi. In realtà, quel tempo perso ha permesso a Newman di tirare fuori
delle conclusioni importanti su come la persona si apre (o si chiude) alla
fiducia umana e alla fede divina. Ha capito che il rifiuto della fede viene
«non da un difetto della ragione, ma da un difetto del cuore». Detto in altre
parole, se le persone si chiudono, solitamente dietro non ci sono sillogismi e
ragionamenti, ma più sovente questioni di emotività e di sentimenti, questioni
che toccano la persona nel profondo.
In un modo simile, san Giovanni Bosco ci spiega che quando
abbiamo guadagnato il cuore di un educando o di un figlio, possiamo avere un
grande influsso su di lui, perché abbiamo accesso alla sua interiorità. Solo se
abbiamo accesso al suo cuore, i nostri consigli giungeranno alla sua mente. Se
il cuore è bloccato, i consigli, le spiegazioni e persino il “buon esempio” non
solo non giungeranno a destinazione, ma non di rado produrranno il contrario
dell’effetto desiderato.
Per questo motivo don Bosco invita a un’educazione religiosa
che avviene nella tenerezza e nella dolcezza: «L’istruzione ed una carità
dolce, paziente e longanime sono gli unici mezzi. Qui l’amore prevale al
bastone, anzi regna da solo». Tra l’altro, anche san Pietro in quella che
possiamo considerare come la prima enciclica, ci invita a dare ragione della
nostra speranza cristiana sempre e dinanzi a tutti, ma invita a fare ciò con
stile, lo stile della tenerezza e dell’attenzione: «Adorate il Signore, Cristo,
nei vostri cuori, pronti sempre a rispondere a chiunque vi domandi ragione
della speranza che è in voi. Tuttavia questo sia fatto con dolcezza e rispetto,
con una retta coscienza» (1Pt 3,15-16).
Questa attenzione tenera e questa cura del cuore del bambino
è un modo con cui don Bosco riassume il suo sistema preventivo. Alla domanda di
un giornalista che gli chiese: «Vorrebbe ora dirmi qual è il suo sistema
educativo?», don Bosco rispose così: «Semplicissimo: lasciare ai giovani piena
libertà di fare le cose che loro maggiormente aggradano. Il punto sta di
scoprire in essi i germi delle loro buone disposizioni e procurare di
svilupparli. E poiché ognuno fa con piacere soltanto quello che sa di poter
fare, io mi regolo con questo principio, e i miei allievi lavorano tutti non
solo con attività, ma con amore».
In questo piccolo paragrafo abbiamo un’intuizione molto
feconda: per poter trasmettere qualcosa al cuore dei bambini, bisogna prima di
tutto mettersi in ascolto, andare dove sta il loro cuore, amarlo genuinamente,
incoraggiarlo e solo lì è possibile trasmettere i valori che desideriamo
ardentemente innestare in loro.
Il sistema preventivo fu praticato da mamma Margherita
nell’educazione del figlio:
E perché mai conquistare i cuori? Per infondervi l’amore di
Dio: «Il sistema preventivo è la carità, il santo timor di Dio infuso nei
cuori».
*
Tratto dal libro "Educare i figli alla fede",
Edizioni San Paolo 📚 https://bit.ly/educaref
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