Giovanni Francesco Piccinno

L’ermeneutica della fede cristiana necessita di approcci che cerchino gradualmente una sempre costante consapevolezza di ciò che sono i Mysteria fidei, non concependoli come realtà irraggiungibili nel quotidiano ma verità da meditare, contemplare e vivere nella logica della credibilità della fede. Certamente alcuni temi necessitano di attenzione peculiare e un approccio che accompagni credenti, e non solo, ad una vera comprensione nel cammino di fede. Questo è necessario e ineludibile quando abbiamo a che fare con temi fondamentali del nostro peregrinare cristiano, e tra questi certamente vi è la Risurrezione di Cristo. 

Molto recentemente l’Editrice Queriniana, che sul tema cristologico è meritevolmente feconda qualitativamente e quantitativamente parlando, ha pubblicato l’edizione italiana, al n.442 del Giornale di Teologia, del saggio Risurrezione? Il cammino di Gesù, la croce e la fede pasquale  (Brescia, 2022) del teologo tedesco Hans Kessler, che già nel titolo pone, difatti, l’indicizzazione e la traiettoria che nel testo l’autore intende presentare al lettore. 

Sull’argomento l’autore non è nuovo, anzi è finissimo specialista del campo avendo già pubblicato il suo capolavoro teologico, sempre per Queriniana, in edizione italiana nel 1999 ovvero La risurrezione di Gesù Cristo. Uno studio biblico,teologico-fondamentale e sistematico dove, in qualcosa come circa 500 pagine, affonda la sua penetrante analisi della problematica in modo teologicamente approfondito. 

Quest’ultimo lavoro invece, che segnaliamo con non poca convinzione, ne è un necessario, intelligente e più sintetico aggiornamento in dialogo con la contemporaneità e le sue domande incalzanti e aperte, che dopo più di vent’anni tenta di dare un focus della situazione e analizza punti che richiedono un nuovo sguardo, come tutte le istanze escatologiche collegate alla comprensione, e agli “effetti” che essa genera nella fede testimoniante, di Gesù come risorto e vivente.  Ciò costituisce per il credente del tempo presente una costante provocazione; probabilmente ad oggi se si dovesse fare un sondaggio su scala mondiale il mistero della risurrezione di quest’uomo galileo che risponde al nome di Gesù di Nazaret risulterebbe su larga scala il più incompreso; Hans Kessler, con un linguaggio e uno stile accurato ma non indecifrabile ci permette di dire che non è il più incomprensibile, pur nella piena consapevolezza della profondità e complessità della sua ricchezza. Dimostra molto bene tutto ciò, intendendo individuare un passaggio tra i tanti che possa destare curiosità e interesse a chi legge queste righe, la sezione finale del suo lavoro, soprattutto perché attento a sottolineare acutamente la portata soteriologica che il passaggio interpretativo dell’evento pasquale comporta per il cristiano. Segnaliamo, a mo' di gustoso invito al banchetto che il testo offre tra le sue pagine, un lucido accenno di questa sezione:

Risurrezione?

Risurrezione?

Hans Kessler

«Risurrezione “corporea” non può significare quindi restituzione di un qualche stato precedente, neppure miglioramento e intensificazione dell’attuale vita terrena, perciò non una sua realizzazione massima (come in molte rappresentazioni del paradiso). Piuttosto, nella visione di Gesù e Paolo risurrezione significa qualcosa di radicalmente nuovo: l’ascesa della persona «in modo corporeo» (con la sua storia e le sue relazioni) da una transitoria forma di vita biologica nel mondo materiale e la sua entrata in una vita radicalmente diversa, indistruttibile e imperitura nella dimensione trascendente di Dio, in altre parole: «nella vita eterna» » (p. 191)


L’istanza e la necessità cristologica è viva e chiede grande centralità e spazio nella sempre viva riflessione dogmatica della tradizione cristiana. Lavori come questo ne indicano la preziosità e l’urgenza.

*

Giovanni Francesco Piccinno

Docente di Religione Cattolica della Diocesi di Albano e catechista, collaboratore del blog "Theologhia. Briciole di Teologia" di Robert Cheaib e membro di redazione della rivista "Nipoti di Maritain". Conseguita la Laurea Triennale in Filosofia presso l’Università del Salento nel 2012, prosegue gli studi di specializzazione presso l’Università di Firenze. Nel 2019 consegue la Laurea Magistrale in Scienze Religiose presso l’ISSRM di Lecce; attualmente sta conseguendo il Baccellierato in Teologia presso la Pontificia Università Urbaniana in Roma. Si interessa di questioni attuali di Teologia Dogmatica, Fondamentale e Storia della Teologia, per comunicare contestualmente l'attualità e la vitalità delle problematiche della religiosità e della fede.

 


Robert Cheaib
Vuoi seguirci sul tuo smartphone? Puoi ricevere tutti gli articoli sul canale briciole