Il culto in generale, e il culto liturgico che coinvolge il popolo in preghiera in particolare, costituiscono il luogo per antonomasia dove il visibile e l’invisibile, il finito e l’infinito, il terreno e il celeste, il corporeo e lo spirituale si toccano. In questo senso, il culto è fautore di una sapienza e di una cultura. Spiega, infatti, Pavel Florenskij …
Continua la lettura...Se l’homo sapiens è homo religiosus , lo è essenzialmente in quanto homo liturgicus . La nostra religiosità, infatti, si esprime non tanto con le idee su Dio, quanto nel nostro relazionarci a lui nella preghiera (e il “nostro” non è qui un plurale maestatis , ma accentuazione della dimensione societaria o, meglio, comunitaria della fede). La liturgia è stata d…
Continua la lettura...Buonasera prof! Avrei una domanda o meglio una domanda che hanno fatto a me e io non ho saputo rispondere (giusto per essere sincero!) come mai se celebriamo in italiano continuiamo a dire Amen piuttosto che Così sia. Grazie e buona serata! * Caro N., Non sentirti inadeguato se non hai saputo rispondere. Ti dico con un sorriso che, quando si studia teo…
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